sabato, giugno 24, 2006



Lunedi 23 Novembre 1998 - Partenza per Kiev - Ucraina

Ci siamo, stiamo per partire. Avremo preso tutto? Farà molto freddo? Non lo so, ma ho una senzazione strana, non sarà facile.
Siamo a Fiumicino aereoporto Leonardo da Vinci e partiamo con 1h di ritardo (è solo l'inizio), nonostante questo riusciamo a prendere la coincidenza per Budapest ed arrivare a Kiev in orario. Le formalità doganali ci fanno impazzire, un'ora di coda ed una polizza sanitaria obbligatoria per alcuni cittadini europei, gli italiani sono compresi ovviamente, $ 18 si inizia a pagare.
Fuori l'aereoporto troviamo ad aspettarci quello che sarà la nostra ombra-interprete russo/inglese, Alexander, 48 anni, alto, magro e vestito di scuro. Sembra un prete, ma in realtà si dimostrerà il più disonesto personaggio dei tanti incontrati da quel momento. Il taxista, già prenotato da Alexander, non ci aiuta nemmeno a mettere i bagagli nel portabagagli dell'auto, anzi è convinto che non entrino perchè troppo grandi per la sua macchina. Alexander riesce in qualche modo a far entrare quasi tutto, una valigia grande la teniamo noi nel sedile posteriore. Ci chiederà U$ 25 perchè pare che abbia aspettato troppo.
Ceniamo in un Pub vicino al nostro albergo con il “corvo” sempre incollato a noi, la temperatura è di -15° e le strade ghiacciate non ci fanno amare le camminate troppo lunghe. Si va a dormire, l'albergo è piuttosto fatiscente, la stanza è divisa da un salottino, una camera da letto molto piccola ed un bagno anch'esso piccolino, si sente un po' di freddo. Dicono che sia un 4 stelle. A Kiev i nostri cellulari hanno segnale, telefoniamo a tutti.





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