sabato, giugno 24, 2006



Lunedi 23 Novembre 1998 - Partenza per Kiev - Ucraina

Ci siamo, stiamo per partire. Avremo preso tutto? Farà molto freddo? Non lo so, ma ho una senzazione strana, non sarà facile.
Siamo a Fiumicino aereoporto Leonardo da Vinci e partiamo con 1h di ritardo (è solo l'inizio), nonostante questo riusciamo a prendere la coincidenza per Budapest ed arrivare a Kiev in orario. Le formalità doganali ci fanno impazzire, un'ora di coda ed una polizza sanitaria obbligatoria per alcuni cittadini europei, gli italiani sono compresi ovviamente, $ 18 si inizia a pagare.
Fuori l'aereoporto troviamo ad aspettarci quello che sarà la nostra ombra-interprete russo/inglese, Alexander, 48 anni, alto, magro e vestito di scuro. Sembra un prete, ma in realtà si dimostrerà il più disonesto personaggio dei tanti incontrati da quel momento. Il taxista, già prenotato da Alexander, non ci aiuta nemmeno a mettere i bagagli nel portabagagli dell'auto, anzi è convinto che non entrino perchè troppo grandi per la sua macchina. Alexander riesce in qualche modo a far entrare quasi tutto, una valigia grande la teniamo noi nel sedile posteriore. Ci chiederà U$ 25 perchè pare che abbia aspettato troppo.
Ceniamo in un Pub vicino al nostro albergo con il “corvo” sempre incollato a noi, la temperatura è di -15° e le strade ghiacciate non ci fanno amare le camminate troppo lunghe. Si va a dormire, l'albergo è piuttosto fatiscente, la stanza è divisa da un salottino, una camera da letto molto piccola ed un bagno anch'esso piccolino, si sente un po' di freddo. Dicono che sia un 4 stelle. A Kiev i nostri cellulari hanno segnale, telefoniamo a tutti.

Martedi 24/11/1998:
Ci alziamo di buon ora, con il taxi inizia la ricerca del consolato italiano, non è facile trovarlo, così ci fanno credere... Entriamo e ci dobbiamo subire quasi 2 ore di fila. Parlo con un pò di italiani, molti sono li per lo stesso nostro motivo, loro però sono alla fase finale. Abbiamo finalmente il nostro documento. Di corsa al Centro Adozioni, ci accoglie la Direttrice, una enorme signora dall'aspetto gioviale, che ci osserva e parla con il nostro interprete, il corvo. Cerchiamo di essere sorridenti e gentili, vogliamo piacerle, crediamo sia lei che ci farà scegliere la località dove andare a visitare l'orfanotrofio. Entra un'impiegata e ci fa dire che un documento non è a posto, che non possiamo pretendere una femmina, da noi richiesta in anticipo alla organizzazione americana alla quale ci eravamo rivolti, e così via. Questo modo di fare diventerà quasi la regola: “demotiva per chiedere soldi”. Usciamo di corsa ed andiamo a fare una specie di dichiarazione giurata, di questi posti ne troveremo a decine ovunque – segno evidente della regola di richiedere a chiunque documenti aggiuntivi e/o dichiarazioni giurate. Questa notaio donna dopo qualche difficoltà nel spiegare al nostro interprete che non potrebbe farci giurare ciò che non comprendiamo, si scopre parlare inglese e dopo aver parlato direttamente con mia moglie decide di farcelo. Pago la dattilografa che stila l'atto e poi pago la notaia. Torniamo al Centro Adozioni, dopo essere passati in albergo e telefonato a Larissa, la titolare dell'ente americano al quale ci siamo rivolti per l'adozione, per dirle delle difficoltà incontrate, e lei ci dice che avrebbe contattato subito lo stesso Centro. Per fortuna ci hanno aspettati, dovrebbero chiudere alle 17:00, ci fanno vedere due foto di bambine in bianco e nero, nel frattempo avevano fatto la ricerca secondo le nostre richieste (femmina, nata prima del 19/10/96). Mia moglie si accorge che la data di nascita di una delle due è il 24/11/96, non va bene per il nostro tribunale dei minori! Fanno delle facce strane, ci fanno capire che non c'è altra possibilità di scelta, rimane solo l'altra, si chiama Viktoria e si trova nell'orfanotrofio ANTOSKA di Kramatorsk. A mia moglie piace, io non faccio commenti, mi fido del suo istinto e soprattutto della sua capacità di analisi obiettiva. Torniamo in albergo e decidiamo di cenare nel ristorante interno, non vogliono farci mangiare, ci dicono che è tutto riservato, ma dopo le insistenze del corvo ci fanno sedere. Dopo di noi non verranno più ospiti, il ristorante resterà quasi vuoto e sarà anche costoso. Rientramo in stanza dove ogni volta che arriviamo nel corridoio si affaccia una cameriera dai modi arroganti che ci investe sempre di parole incomprensibili ad alta voce, non capiamo ed il corvo ci dice di non preoccuparci. Più tardi verrà un uomo della sicurezza che ci invita a scendere e saldare il conto, pagheremo oltre il 60% del costo della stanza per averla tenuta occupata fino a sera (il corvo ci aveva detto meno del 50% ) ed inoltre avremmo dovuto lasciare un acconto, forse era questo che la cameriera ci diceva.
Andiamo alla stazione ferroviaria, dovremmo affrontare oltre 17 ore di treno per la nuova destinazione, il corvo ci garantisce un confortevole vagone letto con bagno in 1.a classe, ci ritroviamo invece una cuccetta in 2.a classe senza bagno e senza riscaldamento, mi sembrava che il freddo ed il viaggio non finissero mai.

Mercoledì 25/11:
Arriviamo a Kramatorsk alle 16:15 piove e fa molto freddo, il corvo ci lascia 20 min. sotto l'acqua e con i bagagli mentre lui continua a contrattare con i tassisti locali, non capiamo cosa stia cercando di fare. Gli chiediamo spiegazioni e farguglia qualcosa su un ponte dove sarebbe avvenuto un incidente per il ghiaccio, poi su tassisti non ufficiali e poi ancora su altre persone che sarebbero in fila prima di noi. Ci guardiamo esterefatti, non vediamo persone davanti a noi, il posto si fa sempre più buio ed infine ci farà salire su un taxi abusivo. Gli chiediamo di portarci subito in albergo dove lasciamo i bagagli e senza nemmeno rinfrescarci corriamo all'orfanotrofio. Il tassista va prima in quella che dovrebbe essere la vecchia sede, poi chiede informazioni e ci porta nel posto giusto, forse voleva fare qualche kilometro in più. E' buio pesto e fa un gran freddo. Il corvo parla con alcune donne e le convince a farci visitare il posto. Ci fanno entrare in una stanza molto calda con 12 bambini di circa un anno, alcuni ci vengono incontro sorridenti e vogliono che giochiamo con loro. Mia moglie ne prende in braccio uno, gioca con un altro, poi va nel cerchio dove ce ne sono altri ancora, è impazzita. Subito dopo ci portano in un'altra stanza, qui ci sono bambini un po' più grandi, l'accoglienza è esagerata, ci vengono tutti incontro, fanno a gara e spintoni per catturare la nostra attenzione, alcuni bambini hanno gli occhi storti, una bambina ha entrambe le braccia molto corte rispetto al busto e forse solo 2 o 3 dita per mano, mi viene incontro con una bambola, credo che voglia darmela per giocare. E' terribile! Ci allontaniamo quasi subito verso una terza stanza dove ci sono bambini dai 2 ai 3 anni, guardo velocemente tutti i bambini, ma non la vedo. Mia moglie invece la riconosce subito, viene tenuta per mano da una bambinaia che la fa avvicinare a noi, forse lo sanno già. Lei ci guarda, ha gli occhi vivaci ed ha in mano qualcosa, credo un giocattolo. Stefania, mia moglie si abbassa e le dice qualcosa, siamo tutti un po' confusi.
Si torna in albergo e si va a cena. Qui i cellulari non prendono. Lasceremo il nostro numero dell'albergo ed inizieranno tutte le telefonate di rito dall'Italia.

Giovedi 26/11:
Ci alziamo di mattino molto presto, dobbiamo essere al Dipartimento dell'Educazione alle 8:00, ma la signora Natalia Petrovna non è ancora arrivata. Arriverà dopo un mezz'ora, ci darà un po' di documenti e poi si va all'orfanotrofio. Qui incontriamo il Direttore che e' anche il Direttore Sanitario, si chiama Anatoly Romanov, ci accoglie con molti inchini e ci fa accomodare nel suo grande ufficio caldo e semplice, ma accogliente. Ha un televisore Sony su un carrello, su un altro carrello c'è un impianto Hi-Fi composto da radio, registratore e piatto giradischi, il suo telefono squilla in continuazione. Dopo vari convenevoli, sempre tradotti dal corvo, si offre di aiutarci a trovare un alloggio ed un interprete per quando mancherà il nostro. Parliamo di cosa possiamo donare in cambio della bambina e lui ci chiede un televisore a colori, è tutto molto strano, siamo un po' perplessi e diffidenti. Dopo un po' arriva Viktoria, le hanno messo un fiocco arancione sulla testa, sembra un uovo di Pasqua, ci guarda, non parla, mia moglie la prende in braccio, le offriamo una caramella che lei si scarta da sola. Cominciamo ad osservarla, cerchiamo di capire cosa sono quei colori verde e rosa che ha nei capelli in corrispondenza di alcuni tagli. Ci dicono che è un disinfettante colorato! Vediamo un ecchimosi con gonfiore sulla testa, non c'era la sera prima, anche per questo c'è una spiegazione, due sole bambinaie non possono star dietro a tutti quei bambini..., siamo sempre più preoccupati.
Mi accorgo che ha delle escrescenze in corrispondenza dei polsi, mi viene spiegato che soffre di allergia agli zuccheri, domando subito perchè il Direttore allora le ha dato tre caramelle e lui mi risponde che se avessero avuto le mele, le avrebbe dato quelle e non le caramelle. Ma nello stanzino dove ci hanno fatto mettere i cappotti avevo visto un piatto con tre mele intere ed una tagliata ed ossidata, quelle erano del Capo.
Usciamo con lui che ci accompagna con il suo autista a vedere un appartamento, dice che è di un bravo ragazzo che si chiama Sasha's è un campione nazionale di Kick-boxing ed attualmente istruttore di bambini, ci può fare da scorta....
L'appartamento è piccolo, ma molto caldo ed essenziale, ci darà un aiuto anche sua moglie Galina. Questa sarà la nostra dimora per i prossimi giorni.
Continuiamo a girare tra notai, negozi di fotocopie e Dipartimento dell'Educazione. Si torna in albergo e si va a cena, più tardi verranno Sacha e Galina per organizzare le pulizie e la spesa.

Venerdi 27/11:
Altra giornata molto intensa. Traslochiamo i nostri bagagli nell'appartamento, dove troviamo Sacha ad aspettarci, gli do un anticipo di U$ 100, gli diciamo di venire con Galina alle 17:00. Nel frattempo continuano i nostri giri, posto di polizia per denunciare dove viviamo, ancora notai, ancora copie, taxi, avvocato per petizione, telefonate a Larissa, anticipo per il corvo per andare a Kiev. Torniamo nell'appartamento e puntuali arrivano Galina con Nikita, suo figlio di circa 10 anni, andiamo a fare la spesa, lei parla un po' di francese, suo figlio un po' di inglese, sarà una tragedia. Non resisto e la stessa sera mi cucino gli spaghetti con pomì a pezzi e olio di soia. La comunicazione con Sasha e Galina è molto difficile, ma loro sembrano simpatici. Anche oggi telefoneranno tutti dall'Italia.

Sabato 28/11:
Sasha ci viene a prendere con un taxi e andiamo a trovare Viktoria, c'è un medico di guardia che dobbiamo oliare con 1 bottiglia di spumante, 1 di liquore ed 1 scatola di cioccolatini, poi Sasha mi fa comperare un po' di frutta e delle caramelle per i bambini. Mia moglie gioca con Viktoria, la fa mangiare, ci portano anche un vasetto per farle fare i suoi bisognini. Nel pomeriggio facciamo venire Ed, il traduttore che ci ha presentato Anatoly e ci facciamo tradurre tutti i documenti e le cartelle cliniche dell'Orfanotrofio. E' panico totale. Ci chiamerà poi Larissa e ci tranquillizerà, telefonerà più volte ad Anatoly, dimostrando umanità e professionalità.
Ci telefonerà una certa Helena che parla inglese e che a nome di Sasha ci chiede se ci fa piacere che ci vengano a trovare la sera. Accettiamo con entusiasmo, quando arrivano ci riempiono di regali, birre, cioccolatini, spumante. Finalmente possiamo dialogare. Facciamo tardi riempiendoci di domande l'un l'altro senza tregua e tutti seduti per terra, non abbiamo sedie a sufficienza. Propongo di stare tutti insieme la domenica e mangiare Ucraino, sembrano felici., ci fanno vedere i loro album di foto e noi gli mostriamo il nostro condensato di 15 foto in 9 anni.
Le telefonate di aggiornamento dall'Italia proseguono senza tregua.

Domenica 29/11:
Sasha ed Helena ci vengono a prendere di mattina e ci portano a visitare il Mercato, era stata una mia richiesta. Assaggio di tutto dalle venditrici ambulanti che hanno tutto scoperto senza alcuna norma igienica e compero formaggio da grattugiare, pancetta finalmente e latte di mucca appena munto dentro una bottiglia di acqua da 1 litro e mezzo. Compero anche dei fiori per le ragazze e Sasha e visibilmente contento del mio gesto. Il freddo è aumentato, ma con la loro compagnia si sopporta di più. Conosciamo anche Edgar, il Rottwailer di Sasha. Ci portamo a casa e più tardi faremo un pranzo che durerà fino alle 16:30. Galina è un'ottima cuoca e ci farà magiare delle specialità Ucraine che ci rimarranno nel frigo per altri due giorni. Chiedo a Sasha di portarmi a visitare la palestra dove insegna e lui mi chiede se voglio fare anche io, come loro, il buco nel ghiaccio per fare il bagno, credo che abbia bevuto troppa birra.
La sera arrivano le telefonate dall'Italia: mamma da Roma, Fiorella da Roma con i gatti, Ilario da Ivrea con la Bagna Cauda, Claudio detto er cich da casa sua, stranamente non lo farà mai più.

Lunedi 30/11:
Ore 8:00 Stefi si sente male – diarrea e vomito, rimarremo a casa tutto il giorno, sarà colpa della specialità Ucraina del Borsch? Mi telefonerà Max.

Martedi 1/12:
Temperatura -12°. Arriva Ed con il taxi, andiamo al Dipartimento dell'Educazione poi a fare le fotocopie, poi gireremo quasi due ore per trovare un notaio, di nuovo al Dipartimento dell'Educazione dove aspettiamo un fax dal corvo per il giudice, ma il fax non arriva. Andiamo a fare la spesa, di nuovo al Dipartimento ed infine a casa. Mangiamo alle 17:00 sarà il nostro pranzo e la nostra cena. Ci telefona Larissa e si arrabbia perchè il corvo non ci ha ancora inviato il fax. Ci richiama dopo un po' e ci dice che ci verrà inviato di notte o l'indomani mattina entro le 9:00. Speriamo.

Mercoledi 2/12:
Ci alziamo un po' più tardi. Oggi la temperatura è -13° e c'è un po' di sole, serve a sciogliere il ghiaccio sui marciapiedi. Ore 10:00 ci telefona Ed, il fax è finalmente arrivato con un giorno ed un ora di ritardo. Alle 10:30 Ed ci viene a prendere con lo stesso tassista del giorno prima, un uomo sulla sessantina con la faccia simpatica. Andiamo subito al Tribunale per consegnare i documenti. E' panico! Il giudice decide di spostarci l'udienza al lunedi 7/12, rischiamo di ripartire sotto Natale, ma avremmo dovuto portargli i documenti il giorno prima. Comincio a nutrire sentimenti devastanti nei confronti del corvo, ho anche l'impulso di mandare tutti a quel paese e tornarmene in Italia. Il nostro interprete insiste con decisione e garbo, il giudice dice che rischia una multa, ma visto che siamo stranieri ospiti nella sua terra... accetta e ci fissa l'appuntamento il venerdi 4 alle 8:30. Ma non è finita dobbiamo portare un documento al Dipartimento e pagare una tassa per l'udienza.
Il taxi ci riporta al Dipartimento, sono le 11:15, ma non troviamo né Natalia Pedrovna, né Svetlana Anatolievna che ci dicono tornerà dopo le 13:00. E' un continuo alternarsi di alti e bassi di umore, sentimenti che si accavallano con la rabbia, la gioia, la delusione e lo sconforto che prende a chi si sente impotente in questi casi. Andiamo in banca, cerchiamo di ottimizzare i tempi quando sappiamo in anticipo cosa fare, il nostro interprete perde 15 min. A farsi spiegare in maniera corretta come riempire la ricevuta di versamento per il tribunale. Ci fermiamo in una specie di bar a prenderci i caffè che ci vengono serviti in tre tazze di diverse dimensioni tutte sbeccate e la mia è anche sporca sul fondo.
Ore 12:00 siamo da Anatoly, ci sono altre novità sconcertanti, forse servono altri documenti per la bambina, lui fa molte telefonate, ma non trova le persone competenti, che strano, e tutti si passano la palla senza rispondere correttamente. Viktoria dorme, la lasciamo riposare. Anatoly ci dice che dovrebbe esserci una donna che conosce le procedure e dovrebbe sapere quali documenti servono esattamente, ma arriva dopo le 13:00. Aspettiamo, alle 13:05 Romanov le ritelefona, ma lei non è ancora arrivata. Riprendiamo il taxi e torniamo al Dipartimento, questa volta troviamo Svetlana e sembra che i documenti siano a posto. Il taxi ci riporta all'Orfanotrofio, finalmente Viktoria si è svegliata, gioca con noi è più tranquilla, sembra che inizi a riconoscerci. I 30 min. con lei volano, quando viene la moglie di Anatoly a riprenderla lei non vuole andar via, le prometterà una torta. Il Direttore ci dice che forse non occorre andare a Doniesk due volte, un'ora di macchina da li, perchè una donna che lavora all'Ufficio Passaporti di Kramatorsk potrebbe aiutarci. Lo speriamo. Ore 16:00 viene a prendermi Sasha insieme a Nikita, mi portano con il filobus nella palestra dove insegna e passo 2,5h a seguire i loro allenamenti, seduto su una sedia con il cappotto addosso per il gran freddo. Mi sento un osservatore straniero venuto a scegliere le giovani promesse. Ore 19:00 sono a casa, ci cuciniamo del sugo con pancetta, carote, cipolla e pomodori freschi, siamo ritornati sulla dieta mediterranea.
Oggi hanno telefonato Marco, Annarita, mamma, Ilario e Er Cich rigorosamente sempre a scrocco. Aspettiamo la solita telefonata di Larissa. Ha telefonato Luciano e mi ha fatto un piacere immenso, non me lo aspettavo. Larissa non ha telefonato.

Giovedi 3/12:
Ore 8: mi alzo con dei forti dolori di pancia, mi è venuta la diarrea. Ore 8:30 viene a mancare l'acqua calda. Ore 9:30 arriva Ed con il documento arrivato con il treno e preso da lui e Sasha, vanno con Stefi dal giudice. I miei dolori vanno e vengono, nel pomeriggio sermbra andare meglio. Ha telefonato Er cich dall'ufficio, ci siamo fatti un po' di risate. Oggi il tempo è sereno, c'è un bel cielo. Stefania si mette a fare grandi pulizie nel bagno e nella cucina, torniamo a vedere il bianco della porcellana e degli elettrodomestici, prepara anche i vestiti per Viktoria, domani sarà il grande giorno. Ore 16:00 è arrivata Galina, fa pulizie e ci ha portato il cambio degli asciugamani e delle lenzuola. Come lenzuolo abbiamo un grande asciugamano liso. Andiamo a fare la spesa con lei. Ceniamo alle 19:00 con un purè fatto da Stefi che ha migliorato di molto il sapore delle patate. Alle 19:40 ci ha telefonato Larissa, poi Fiorella con i piccoli. Ho avuto un'altra scarica, ma comincia ad andare meglio.

Venerdi 4/12:
Ore 8:00 Ed è venuto a prenderci per andare in Tribunale, siamo un po' in anticipo, ma è per fare bella figura. Arrivano Svetlana ed il legale dell'Orfanotrofio, si comincia. Il giudice ci fa alzare a turno e ci fa delle domande, se abbiamo sufficienti mezzi economici per adottare, perchè abbiamo scelto l'Ucraina, se siamo a conoscenza della situazione clinica della bambina e se conosciamo i nostri doveri verso lo Stato Ucraino. Poi a turno chiede alla rappresentante del dipartimento dell'educazione e a quello dell'Orfanotrofio se hanno qualcosa in contrario sull'adozione. Il tutto dura circa 1 ora. Poi si ritira per decidere e dopo 5 minuti ci richiama tutti nella sua stanza per darci il suo assenso. Gli regaliamo un libro su Roma e qualcos'altro alla sua segretaria. Ci ringraziano sorridenti: “SPASIBA!”
Si va da Anatoly che telefona alla Signora Tatiana dell'Ufficio Passaporti, ma prima bisognerà andare da Pavel all'Ufficio di Polizia. L'ufficiale di Polizia di Kramatorsk vuole vedere tutta la documentazione e comincia a trovare inesattezze, da Ed ci farà chiedere una fotocopiatrice come regalo per chiudere un occhio, fingiamo di non capire. Finalmente ci scarica dalla Signora Tatiana che ci conduce in un altro ufficio dove c'è un altro impiegato che non ci da confidenza. Finalmente ci dicono quali documenti bisogna fare senza dover andare 2 volte a Doniesk. I tempi di attesa si sono allungati di un giorno, in quanto potremmo avere la sentenza definitiva solo l'11° giorno anziché il 10°. Nuove corse ci aspettano. Torniamo in centro ed il tassista ci porta ad acquistare una scatola di cioccolatini che portiamo insieme ad un altro regalo alle correttissime e gentilissime Natalia e Svetlana. Nello stesso edificio Ed ci consiglia un negozio conveniente per acquistare il televisore da regalare all'Orfanotrofio, cosa che facciamo immediatamente.
Il Direttore ci farà una gran cerimonia davanti a molte impiegate e medici, direttamente nel reparto dove viene tenuta Viktoria. Ce la vestono e ci fanno consegnare a casa un lettino box dove poterla far dormire. Anatoly è sempre gentile, gli diamo alcune cartoline con foto del Vaticano a 360° e regaliamo un foulard di seta alla moglie che è anche la fisioterapista dei bambini.
Siamo a casa, cucino del sugo all'amatriciana e faccio gli spaghetti per Ed e per noi, ma con noi c'è finalmente Vicky. Cominciamo a farla giocare, lei ride, ride finchè si blocca, mi guarda e vedo scorrerle lungo le calze ed i vestiti una quantità industriale di pipì, credo che fosse la pipì di un mese. Mi lancio su di lei la tiro via dal tappeto, ma lei continua, chiamo Stefi, sono nel panico più totale, sembro caduto nelle sabbie mobili, non so cosa fare. Per fortuna arrivano i pompieri, no mia moglie, che la prende e la porta in bagno dove c'è il suo vasetto, e lì finalmente si placa. Un odore nauseabondo comincia a pervadere la stanza, ma lei continua a giocare dentro il suo vasetto con l'aria felice. Passiamo a questo punto all'operazione più difficile, IL BAGNETTO. L'acqua calda le piace e se la mette dappertutto. Iniziano nel frattempo le telefonate di Fiorella, Sasha, Helena, Claudio. Io rimango sempre paralizzato con Vicky avvolta nel mio asciugamano. Mi devo togliere il maglione e rimango con la maglietta a mezze maniche, perchè sono sudatissimo.
Passiamo il pomeriggio a giocare con lei, ci dimentichiamo di farla mangiare e dormire agli orari prestabiliti e lei si fa di nuovo tutto addosso. La rispogliamo, rilaviamo, rincremiamo e rivestiamo. Siamo esausti. Oggi in nostra assenza è venuta Galina ed il WC sembra nuovo. Vicky continua a parlare a monosillabe, ha già detto Mamma e Papà e per noi è come se avesse tenuto il discorso dei 18 anni. Una nota di colore, gli Ucraini mangiano spesso pietanze a base di aglio e cipolla ed il loro fiato fa sparire qualsia insetto gli giri intorno, si respira lo stesso odore nei taxi, anche la nostra Viktoria aveva lo stesso olezzo quando l'ho presa in braccio per portarla via dall'istituto ed ho fatto fatica a rimanere in piedi.
Oggi è nevicato molto, però fa meno freddo del solito. Le strade sono tutte buie e la poca luce che si vede, arriva dalle finestre di case private che illuminano un po' dove camminare.

Sabato 5/12:
Sono venuti Sasha e Galina alle 9:15 . Lui è rimasto in casa con me e Vicky, mentre Stefi e Galina sono andate a fare la spesa ed a comperare le scarpe x Viktoria. Cucinerò un'altra amatriciana e mangeremo tutti insieme. Gala ci insegnerà a pulire il naso a Vicky e a metterle i capi di abbigliamento più grandi, si vede che è stata già mamma. Rimaniamo tutto il giorno in casa, fuori pioverà in continuazione. In compenso la temperatura si alzerà intorno ai 2°. Hanno telefonato Ilario e Fiorella.

Domenica 6/12:
Ore 11:00 E' venuto Sasha a portarci i pomodori e le gocce per il naso per Vicky. Questa notte è andata un po' meglio per la sua respirazione, anche il sonno è stato meno agitato della notte scorsa.
Per noi invece poco è cambiato, dormiamo poco e male, un po' a causa del divano scomodo e piccolo, un po' a causa della tensione, Stefi anche a causa della drastica riduzione delle sigarette.
Oggi decidiamo di portare Vicky a fare una passeggiata, fuori non piove, ma è tutto allagato e fa meno freddo. Camminiamo un mezz'ora, poi di nuovo tutti a casa a preparare il pranzo. Viktoria è sempre più loquace e agitata, si fa fare il bagnetto 7/8 volte al giorno, dopo ogni pipì o altro, perchè questo la diverte moltissimo. Non fa più un passo senza Stefania e quando le si allontana, la segue sempre con lo sguardo. Oggi hanno telefonato Claudio e mamma.

Lunedi 7/12:
La temperatura è intorno agli 0°. E' il nostro anniversario di matrimonio, telefoneranno Fiorella, Ilario, Claudio e Mamma, dicono per farci gli auguri, non ci credo, penso che vogliano solo aggiornamenti sulla piccola, muoiono dalla curiosità di vederla. Finalmente a Viktoria comincia a migliorare il raffreddore, le abbiamo dato un aspirinetta dopo averle visto colare molto sangue dal naso, forse a causa di qualche capillare rotto o qualche crosticina. Migliorano molto anche le screpolature che ha sulla sua pelle, braccia, gambe, mani e piedi, a forza di riempirla di crema, altro che allergia. Le facciamo mangiare un krapfen Parmalat e non da segni di allergia agli zuccheri. Comincia a fare capricci per andare a dormire e anche per mangiare. Cerchiamo di non assecondarla, ma è difficile. Gioca molto con noi e cerchiamo di abituarla a fare i suoi bisognini dopo ogni pasto. Oggi abbiamo scoperto che il nostro Consolato è chiuso di venerdi, sia il corvo che Larissa ci dicono che non sarà facile fare tutti i documenti a Kiev per mercoledi, in quanto il giovedi è chiuso il Ministero degli Affari Esteri. Mi arrabbio molto non sono disposto a stare oltre il 18/12. Questa volta non starò a guardare senza reagire.

Martedi 8/12:
Stefi è uscita con Ed a fare altre copie dei documenti e all'Orfanotrofio per farsi dare la cartella clinica, visto che ieri non ci è stata portata come promesso. Telefonerà anche alla Malev per spostare il volo a venerdi 18, ma sembra che non ci sia posto, ci metteranno in lista d'attesa. Si avvicinano le feste. Comincio ad essere impaziente e non vedo l'ora di andare via, la noia sta cominciando a sopraffarmi e non ho intenzione di dargliela vinta. Oggi c'è un po' di sole e penso che mi farò una lunga passeggiata, ho bisogno di distendere i nervi. Viktoria ha dormito un po' meglio, respira di più e quindi si agita di meno. Altra novità, serve il nostro certificato di matrimonio per il nuovo certificato di nascita di Vicky, ma per fortuna Stefi ne aveva uno originale dietro. Dopo pranzo faremo una lunga passeggiata con Viktoria fino al tribunale. Vicky comincia a star male, ha la febbre e non mangia, Stefania chiederà un dottore perchè lei si tocca l'orecchio destro e piange per ogni sciocchezza. Verso le 10:30 arriverà Anatoly, svegliamo la piccola e Stefi la prende in braccio per farla visitare, vomiterà tutto sul mio nuovo maglione che Stefi aveva avuto il vezzo di mettersi pochi minuti prima. Anatoly le medicherà l'ore e le darà del Paracetamolo per la febbre. Sarà una nottata quasi in bianco per noi.

Mercoledi 9/12:
Vengono Galina e Sasha per guardare Viktoria, noi dobbiamo far autenticare l'ennesimo documento. Ritorno a casa, mentre Stefi ed Ed faranno ancora una tonnellata di giri, tribunale, Orfanotrofio, Dipartimento, ecc. ecc. Nel frattempo viene Anatoly insieme ad una pediatra a visitare Vicky, per fortuna lei parla spagnolo perchè ha lavorato 2 anni a Cuba. Mi dice che la piccola ha l'otite ad entrambe le orecchie, mi prescrive delle medicine e mi dice che ritornerà l'indomani alle 9:00 a visitarla. Telefona Ilario e mi conferma che non ci sono posti sulla Malev per il nostro ritorno, sono in overbooking. Dovremo trovare un'alternativa. Chiederò aiuto a Michele, collega di Stefi ed a Claudio. Stamattina ha telefonato Max, come sempre una lunga chiacchierata nell'ora di punta.
Stefania rientra con Ed, gli cucino due spaghetti e poi continueranno i loro giri. Oggi è nevicato tutto il giorno. Domani Stefi dovrà andare a Doniesk per legalizzare altri documenti se il tempo lo permette. Telefonerà Fiorella per avere notizie sulla salute della piccolina. Noi intanto continuaiamo a dormire su un divano scomodo a 1 piazza e mezzo. Siamo all'ora di cena e Vicky non ha molta fame, poi mentre noi tentiamo di mangiare delle polpette con purè, la febbre le è risalita e le diamo altro paracetamolo, dopodichè si scatena a giocare sul letto con la mamma che comincia a dare segni si squilibrio mentale. Dopo 6 giorni di trattamento con la crema alla piccola sono quasi scomparse tutte le eruzioni sulle braccia e sulle gambe. E' molto attenta ed osservatrice, ripete ed impara velocemente tutto quello che vede, oggi mi ha aiutato ad asciugare le stoviglie mentre eravamo soli. Devo metterle le gocce nelle orecchie e questa cosa a lei non va proprio bene, dovrà anche prendere lo sciroppo.

Giovedi 10/12:
Ore 9:15 viene la dott.ssa Tamara e trova Viktoria molto meglio, ci fa vedere le sue foto di famiglia, poi esco con lei a comperare un antibiotico che non mi farà pagare dicendomi che è il suo “regalito” per la piccola. Ci dice che ad aprile o a maggio del 1999 verrà in Italia per visitare Roma, Firenze e Pisa, le do il mio numero di cellulare e dell'ufficio, ma lei non chiamerà mai. Oggi ha continuato a nevicare ed io sono di nuovo caduto. Dai tombini escono colonne di fumo, sembra un paesaggio spettrale e quando è tutto imbiancato dalla neve i tombini sono le uniche macchie scure. Alle 11:00 sono andato a fare la spesa nel “centro commerciale” più lontano, ma che è anche il più fornito, ho attirato l'attenzione di molte commesse parlando a gesti e mostrando i soldi sulla mia mano per far prendere quello che serviva. Qualche problema l'ho avuto invece con il “panificio”, dove prima di acquistare sono rimasto ad osservare come funzionava e solo dopo aver visto altre persone, mi sono accorto che bisognava fare uno scontrino da un'altra parte dichiarando cosa si comperava, comunque non mi sono fatto prendere dal panico perchè prima ho detto cosa volevo alla commessa, poi sono andato alla cassa indicando con il dito la signora con la quale avevo parlato e loro si sono chiarite. Tornato al banco con il mio scontrino, mi sono visto infilare dalla signora i tre panini nella mia borsa già piena di tutto (uova, frutta, ecc.) con le mani. Per loro le buste sono un bene prezioso e quasi tutti riciclano quelle che sono costretti a comperare. Le uova mi sono state date in un sacchetta di plastica trasparente, le cassette di cartone della frutta vengono usate come banchetto per vendere i libri. Dappertutto c'è qualcuno che vende per la strada qualcosa, quasi tutto congelato, ho vista una donna tutta imbacuccata che vendeva sul suo piccolo banchetto 6 cipolle, i tranci di pollo vengono venduti a pezzi surgelati non incartati e noi che siamo abituati a vederli nel loro contenitore bianco di polistirolo coperti dalla pellicola trasparente. Stefi, nel frattempo, è rimasta a barattare col giudice la consegna del nostro decreto la sera dell'11° giorno, in cambio di una lettera di invito per l'Italia, probabilmente senza questo non possono uscire dal loro paese. Evviva il comunismo e i paesi liberi. Ho anche incontrato il corvo con un collaboratore e due coppie americane, dal notaio e poi ancora in tribunale, ci aveva detto che era li solo per noi, ancora una volta si è rivelato un gran bugiardo. E' venuto a casa nostra con questo collaboratore dalla faccia poco raccomandabile e ci ha chiesto altri U$ 100,00 per le traduzioni a Kiev, ci ha anche detto che non sarà facile ottenere tutti i documenti per mercoledi e di far intervenire Larissa. Chissà lui cosa ci sta a fare?
Quando Stefania gli parla deve ripetergli le cose almeno tre volte perchè lui capisca. L'odio e' evidente. Quando telefonerà Larissa, Stefi la solleciterà per chiudere tutto entro mercoledi. Telefonerà Fiorella dicendoci che è arrivato Ilario, telefonerà anche Mamma e Annarita per Stefi. Nessuna notizia di Michele (si legge Michelle, la collega di Stefi). Oggi Vicky è stata piuttosto agitata e quando siamo andati a farle fare la foto per il passaporto è scoppiata a piangere, ha pianto più volte e ci ha fatti arrabbiare. Stefi l'ha sgridata e le ha anche dato una sberla a cena perchè non voleva mangiare i pomodori con le carote, lei questa volta non ha pianto, ha continuato a mangiare, ma si è fatta venire un conato, crediamo che sia molto furba. Intanto le stiamo insegnando a dare i bacini.

Venerdi 11/12:
Vicky sta meglio, ormai non ha più nemmeno la febbre. Stefi è uscita di casa molto presto per andare a Doniesk, da dove mi ha telefonato con il cellulare dicendomi che non è stato possibile legalizzare nessun documento, altra brutta notizia, rischiamo di non poter ripartire di qui. A volte maledico questa gente e ultimamente lo faccio sempre più spesso. Lei ed Ed sono ritornati nell'ufficio dell'Anagrafe, dalla funzionaria che li aveva mandati fino a li per spiegare cosa era successo, ma lei non ha voluto sentire ragioni e li ha rispediti dal giudice per farsi dare i documenti originali affinchè potessimo fare delle copie autentiche. Il giudice ha detto che non era possibile sottrarre gli originali dal fascicolo nemmeno per un'ora, quindi ha telefonato personalmente a questa signora, ma non c'è stato nulla da fare. Stefi è tornata a casa nel pomeriggio psicologicamente distrutta e senza aver mangiato, nel frattempo Ed è andato da un traduttore italiano per vedere se ci poteva autenticare le nostre traduzioni fingendo di averle fatte lui, ma era fuori città fino alla prossima settimana e non abbiamo trovato altri traduttori. Lo sconforto ci assale, suggerisco loro di telefonare ad Anatoly che dice di essere anche un politico e chiedergli di aiutarci, ma non c'è, si trova ad una riunione da qualche parte. Allora suggerisco a Stefi di chiamare Natalia Pedrovna (la signora del Dipartimento dell'Educazione) lei parla inglese, la trova e le fissa subito un appuntamento per la mattina successiva alle 10, dicendole di aver capito il problema e che conosce bene questa stramaledetta donna dell'Anagrafe e che cercherà di aiutarci. La sera Ed ci telefona dicendoci che anche Anatoly è stato informato e che lunedi cercherà di risolverci il problema. Ci rimane solo lunedi, perchè il martedi abbiamo l'aereo per Kiev, se non ci riusciamo uno dei due deve partire per Kiev a consegnare gli altri documenti ad Alex per le legalizzazioni. Vicky ormai si è rassegnata a farsi mettere le gocce nelle orecchie. Anche gli sciroppi che deve prendere ormai a qualsiasi ora del giorno e della notte, li ingurgita senza batter ciglio. Stasera, quando sono andato a comperare il latte ed il pane ho detto "TRI" significa tre e "MALAKU" significa latte, la signora del banco credo che mi abbia fatto i complimenti perchè mi ha elargito grandi sorrisi ed ha blaterato qualcosa. Ed mi ha prestato una videocassetta di Walt Disney e la trilogia di Guerre Stellari, tutto in inglese. Menomale! Oggi hanno telefonato Mamma ed Ilario che si è sentito infinite volte con Stefi. Invece di Michele, la collega di Stefi, nessuna notizia. Che delusione!!! Se non mi chiama entro lunedi, cercherò di telefonare a Max e chiedergli la stessa cosa, così almeno sono sicuro che la farà.

Sabato 12/12:
Mentre Vicky migliora di giorno in giorno, Stefi peggiora, oggi ha un terribile raffredore. Questa notte abbiamo dormito un po' meglio, nonostante la sveglia per le medicine che ci siamo divisi a turni io e lei. alle 9:40 Stefi è uscita per andare da Natalia Pedrovna. Al ritorno era un tantino più serena, la Pedrovna ha detto che lunedi alle ore 8:00 la aiuterà a convincere questa impiegata dove andranno insieme ed è anche possibile legalizzare qui i documenti portando un notaio direttamente dal giudice. Notaio al quale lei ha già telefonato e che ha detto di conoscerci, forse è la stessa Irina dove siamo già stati un centinaio di volte, credo che dopo il lavoro che ha fatto per noi si comperi una nuova casa... La Pedrovna ha anche aggiunto che se non dovessimo riuscirci ci porterà dal funzionario del Municipio (il diretto superiore della donna) al quale lei ha già telefonato. Si sta rivelando una buona conoscenza e soprattutto una persona gentile che non fa tutto questo per denaro, ma per semplice umanità. Anche Anatoly ci ha fatto sapere da Ed che la dr. Tamara è amica della donna e quindi dovremmo avere buone possibilità di riuscita. Oggi fa molto freddo e con tutta la neve per le strade ci sono di nuovo pericoli di gelate e sia gli alberi davanti al nostro portone, sia l'antenna TV sul balcone sono pieni di stalattiti. al miglioramento generale di Vicky si è però aggiunta la diarrea, pare che non possa andare tutto dritto. Adesso piange sempre quando la portiamo a letto e quando la portiamo a fare pipi'. Ed è venuto con il suo cane Husky bianco di nome Toca e noi lo abbiamo fatto vedere a Viktoria che è rimasta piuttosto impassibile, pur guardandolo con curiosità. Sto iniziando il conto alla rovescia per tornare a casa, mi sembra di essere tornato indietro di 20 anni quando ero militare e odiavo il posto dov'ero, contanto i giorni che mi rimanevano per tornare a casa. Il nervosismo è alle stelle e spesso non sopporto nè la bambina che piange nè Stefi che non sa proporre alternative, nè riesce a farsi valere insistendo nei vari uffici che visita per questi maledetti documenti e quando torna a casa senza aver concluso niente a volte mi arrabbio e urlo con lei. Finita questa storia non credo di volerne passare più un'altra simile.
Oggi ho fatto un'altra scoperta, visto che c'è molta neve, la gente porta i bambini in giro con lo slittino che è sicuramente più comodo del passeggino.

Domenica 13/12:
Oggi abbiamo dormito tutti un po' di più, la temperatura è ancora diminuita e continua a nevicare. Alle 16:00 sono venuti Sasha, Galina, Nikita, Elena con suo marito e il figlio Arcady. Siamo stati insieme a bere birra, vino rosso marsalato, vino bianco ed abbiamo mangiato cioccolatini e spicchi di arancia, tutte cose che ci hanno portato loro. E' stato un piacevole pomeriggio fra tanta noia passata da soli. Quando la serata sembrava conclusa positivamente ci è arrivata la telefonata di Larissa che ci informava della richiesta di Alexander di altri U$ 500 per il suo compenso, quando secondo noi i 500 che gli avevamo già dato avrebbero dovuto coprire fino al 17/12. Ha inoltre detto che Ed, il nostro interprete qui a Kramatorsk lo starebbe pagando lui, ancora bugie. Mi sono arrabbiato molto ed ho detto a Stefi di dire a Larissa che non mi fido più di lui e che voglioun'altra persona di sua fiducia per questi tre giorni, avendo il sospetto che potrebbe intralciarci e non farci partire più in tempo. La rabbia che mi pervade in questi momenti è talmente tanta da avergli augurato la peggior malattia che possa esserci. Non riusciamo a prendere sonno per il nervosismo e domani Stefi si deve alzare molto presto.

Lunedi 14/12:
Ore 6:45 Stefi si alza per andare all'appuntamento con Natalia Pedrovna all'ufficio dell'Anagrafe. Quando torna scoppia a piangere perchè ha risolto tutto con lei. ma il giudice è stato molto severo con loro e Stefi comincia a non reggere più tutti questi alti e bassi. Alle 14:00 usciamo con Alex, l'interprete che ha sostituito Ed che è dovuto andare a Kiev per una coppia americana bloccata all'aereoporto. Andiamo subito da Anatoly che ci consegna il vecchio certificato di nascita e fa un po' di telefonate che ci spianeranno la strada nel pomeriggio, compresa quella del giudice, speriamo. Poi si va in Tribunale a ritirare il Decreto con un giorno di anticipo, ma postdatato, il giudice ci dà anche i suoi dati personali per avere la nostra lettera di invito, è tutto ok. Di corsa all'Ufficio dell'Anagrafe dove superato lo scoglio della funzionaria, un'altra impiegata ci fa qualche problema, ma dopo circa 40 minuti usciamo col nostro certificato. Subito al posto di polizia per consegnare quest'ultimo documento, affinchè ci preparino le carte per il passaporto a Doniesk. Li ci prepareranno tutto, ma i documenti non potranno esserci riconsegnati prima di domani alle 8:30 perchè manca il funzionario per la firma. Andiamo a cambiare i soldi da "privati autorizzati" credo dalla mala, perchè più conveniente delle banche, ed infine al posto telefonico pubblico per inviare un fax con questi ultimi documenti, affinchè il "bastardo" nel frattempo ce li faccia tradurre. Telefoniamo anche a Larissa per spiegarle che vogliamo un'altra persona che ci affianchi, non ci fidiamo più di Alexander, ma lei ci rassicura dicendoci che ci chiamerà più tardi. Andiamo dalla Pedrovna che ci accoglie sorridente e ci ringrazia per l'aiuto che le daremo in futuro (ci ha chiesto di inviare del materiale per i bambini abbandonati), si è rivelata proprio una gran persona. Ogni tanto, raramente, si trovano delle brave persone in questo schifoso paese.
Viktoria è stata tutto il pomeriggio con noi ed ha elargito bacini a tutte le impiegate che abbiamo incontrato. Ha saltato il riposino e quindi dopo la cena l'ho trovata che ciondolava sul suo vasetto e per la prima volta non ha pianto quando l'abbiamo messa a letto, anzi si è subito addormentata. Larissa non ci ha telefonato. Oggi ha telefonato Michele che ci ha dato buone notizie sui voli, sembra che ci sia posto sia con la Malev che con la Swisse Air via Zurigo ed anche con la Lufthansa via Francoforte. Ora dobbiamo solo augurarci che vada tutto bene a Kiev.

Martedi 15/12:
Sveglia ore 6:30, vengono Galina e Sasha a salutarci, poi con Alex ed Igor, un suo amico che ha una Saab, andiamo prima all'Anagrafe a riportare una copia che mancava ieri, poi dalla Pedrovna a prendere la lista degli aiuti per i bambini ed infine al posto di polizia per ritirare i documenti che serviranno per il passaporto di Vicky. Si va a Doniesk a legalizzare il certificato di nascita, Stefi sale nell'ufficio con Alex, io rimango in auto con Igor e Viktoria, ma dopo pochi minuti riscende ed è su tutte le furie, le hanno detto che non c'è la funzionaria per firmare l'atto e che vive in un paese a 30 km. Decidiamo che lei vada all'ufficio passaporti e si fa scrivere in russo su un foglietto ciò di cui ha bisogno ed io vado con gli altri duea cercare questa donna. Impieghiamo circa un'ora, poi telefono a Stefi che mi conferma di aver preso i passaporti, per fortuna qui i cellulari funzionano.Siamo riusciti a fare tutto ormai non ci speravo più. andiamo all'aereoporto, dove mangiamo qualcosa insieme ai nostri accompagnatori, poi gli paghiamo i loro onorari e li congediamo. L'aereo ci impiegherà quasi due ore per arrivare a Kiev, lì c'è il bastardo che ci aspetta con un taxi Volvo 740 che ci salasserà chiedendoci prima U$ 20, poi ci facciamo accompagnare 1 km. oltre per chiedere i prezzi di un altro albergo, e già sono diventati U$ 25, poi torniamo indietro di un altro km. e diventeranno 30, sembra che riusciamo ad attirare come calamite tutti i bastardi che ci sono in Ucraina. Dopo 5 min. con Alexander riusciamo ad arrabiarci di nuovo, Stefi lo tempesta più volte della stessa domanda e lui cerca sempre di eluderla, in pratica ancora una volta non ha fatto ciò che gli avevamo chiesto. Ci porta in un albergo molto costoso, spendiamo U$ 300 per una notte e non ci danno nemmeno un terzo letto per la bambina, ma ci consigliano di unire i due letti. Domani ne cercheremo un altro. Litighiamo ancora un po' in stanza con Alexander, telefoniamo a Larissa e le lasciamo un messaggio di richiamarci. Andiamo a cena in albergo con “the bastard” poi ritorniamo in stanza, lui sempre dietro, ci chiama Larissa, parla a lungo con lui, a Stefi dirà che ci richiamerà più tardi quando lui se ne sarà andato. Alexander chiama subito un conoscente di Larissa al Ministero degli Affari Esteri e sembra che entro domani mattina si riesca ad ottenere tutte le legalizzazioni. Lo speriamo, ci rimangono solo due giorni. Ci richiamerà Larissa e ci dirà di stare tranquilli, di dare ad Alexander altri U$ 150 che ci verranno rimborsati da lei, non si sa quando.

Mercoledi 16/12: Compleanno di Stefi
Ho appuntamento con Alexander alle 8:45 in sala colazione, dovrò andare con lui. Ci telefona alle 8:10 per chiederci se siamo pronti, colazione poi di corsa al Ministero di Grazia e Giustizia per la legalizzazione della sentenza del Tribunale. Lunga fila e ci dicono che la riconsegna dei documenti non potrebbe avvenire prima del 21/12, preghiamo l'impiegata dicendole che la bambina è malata e lei ce lo farà per le 16:00, le porterò una bottiglia di spumante ed una scatola di cioccolatini (Alexander aveva cercato di sfilarmi U$ 20 dicendomi che glieli aveva chiesti lei).Torniamo da Stefi per andare al Consolato Italiano per chiedere delucidazioni sulle autentiche. Lui va a ritirare le traduzioni, ci accorgiamo che sono pessime e Stefi le consegna poi si va al MacDonald dove Viktoria scopre il Cheesburger e le patatine fritte. Io e Alexander andiamo a pagare la tassa per l'urgenza al Ministero degli Esteri, poi lui nel pomeriggio si incontrerà con il funzionario amico di Larissa che in un'ora ci da tutti i documenti legalizzati. Torniamo dalla traduttrice per la correzione, è prolissa e noiosa e pretende di spiegarmi l'italiano. La sera andiamo a mangiare una pizza, il locale è molto bello, c'è la musica dal vivo, pianola e violino. Ci suoneranno “Torna a Surriento” e “Soli”. Festeggiamo così il compleanno di Stefi. Alexander nel frattempo ci ha portato tutti i documenti tradotti e autenticati, ora ci aspetta l'ultimo passo: Il visto al Consolato.

Giovedi 17/12:
Arriviamo al Consolato alle 9:00 ci aspetterà una fila di tre ore, quando entriamo iniziano le difficoltà, perchè non ci sono i documenti tradotti, notarizzati e cuciti agli originali, questo vuole la burocrazia. Anche questa volta Alexander ci ha fregati. Dobbiamo correre a casa di una traduttrice diplomata a 20 minuti di macchina da Kiev, che si affretta a ritradurre tutti i documenti in 2 ore per U$ 15 (alexander ce ne aveva chiesti 100), poi telefona ad una Notaia statale perchè ci aspetti fino alle 17:00 per autenticarci e cucirci tutti i documenti. Di nuovo al consolato italiano, ma ancora una volta mancano le fotocopie autenticate, il funzionario del consolato ci dice di farle l'indomani mattina, lui ci farà entrare a fare i visti, dobbiamo solo sperare che sia così. Alexander viene con noi in albergo e cerca di farsi pagare una notte di albergo, ma io sbotto e comincio a dirgli tutto quello che penso, non voglio assolutamente pagare altro per i suoi errori, che mi ha fatto pagare le traduzioni quando gli avevo dato già 100 U$ e che tutto ciò che transita per lui è molto costoso, lui si difende un po', poi cerca di farmi telefonare a Larissa, infine cede e se ne va dicendomi che ci vedremo l'indomani alle 8:30. Telefoniamo a Larissa, la informiamo e lei ci dice che lo licenzierà la sera stessa.

Venerdi 18/12/1998:
A questo punto ho smesso di tenere il diario, siamo partiti, non ricordo molto, ho accantonato questi appunti tenuti a penna perchè volevo dimenticare al più presto questa brutta esperienza.
E poi è iniziata l'avventura da genitori!

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