sabato, giugno 24, 2006

Mercoledì 25/11:
Arriviamo a Kramatorsk alle 16:15 piove e fa molto freddo, il corvo ci lascia 20 min. sotto l'acqua e con i bagagli mentre lui continua a contrattare con i tassisti locali, non capiamo cosa stia cercando di fare. Gli chiediamo spiegazioni e farguglia qualcosa su un ponte dove sarebbe avvenuto un incidente per il ghiaccio, poi su tassisti non ufficiali e poi ancora su altre persone che sarebbero in fila prima di noi. Ci guardiamo esterefatti, non vediamo persone davanti a noi, il posto si fa sempre più buio ed infine ci farà salire su un taxi abusivo. Gli chiediamo di portarci subito in albergo dove lasciamo i bagagli e senza nemmeno rinfrescarci corriamo all'orfanotrofio. Il tassista va prima in quella che dovrebbe essere la vecchia sede, poi chiede informazioni e ci porta nel posto giusto, forse voleva fare qualche kilometro in più. E' buio pesto e fa un gran freddo. Il corvo parla con alcune donne e le convince a farci visitare il posto. Ci fanno entrare in una stanza molto calda con 12 bambini di circa un anno, alcuni ci vengono incontro sorridenti e vogliono che giochiamo con loro. Mia moglie ne prende in braccio uno, gioca con un altro, poi va nel cerchio dove ce ne sono altri ancora, è impazzita. Subito dopo ci portano in un'altra stanza, qui ci sono bambini un po' più grandi, l'accoglienza è esagerata, ci vengono tutti incontro, fanno a gara e spintoni per catturare la nostra attenzione, alcuni bambini hanno gli occhi storti, una bambina ha entrambe le braccia molto corte rispetto al busto e forse solo 2 o 3 dita per mano, mi viene incontro con una bambola, credo che voglia darmela per giocare. E' terribile! Ci allontaniamo quasi subito verso una terza stanza dove ci sono bambini dai 2 ai 3 anni, guardo velocemente tutti i bambini, ma non la vedo. Mia moglie invece la riconosce subito, viene tenuta per mano da una bambinaia che la fa avvicinare a noi, forse lo sanno già. Lei ci guarda, ha gli occhi vivaci ed ha in mano qualcosa, credo un giocattolo. Stefania, mia moglie si abbassa e le dice qualcosa, siamo tutti un po' confusi.
Si torna in albergo e si va a cena. Qui i cellulari non prendono. Lasceremo il nostro numero dell'albergo ed inizieranno tutte le telefonate di rito dall'Italia.





<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?